Le nostre interviste al tempo del coronavirus
Cinzia Curti è fondatrice di Italica TV. Nata a Milano, dove vive lavora, dal 1988 al 1998 si è occupata della pianificazione di campagne pubblicitarie nazionali e locali; ha realizzato programmi televisivi per RAI 3, Videomusic ed una serie di televisioni regionali. Ha curato la produzione di spot pubblicitari, documentari, video aziendali ed istituzionali. Nel 1998 fonda il primo canale televisivo satellitare in chiaro dedicato alla valorizzazione dell’Italia con particolare attenzione agli aspetti culturali e che dirigerà fino al 2004. Con l’evolversi delle tecnologie, inizia ad occuparsi di produzioni digitali per la rete internet e nel 2005 nasce Italica TV: una web tv capace di erogare in tempo reale ed a richiesta filmati da ogni luogo del mondo, con il fascino di un brand di valore, raccontando la cultura, l’arte e l’ingegno italiano. È stata invitata come relatrice dalle Università di Urbino (Scienze della comunicazione), Roma 3 (sul tema delle tecnologie multimediali) ed alla Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano. Ha tenuto relazioni ai convegni: “New economy business online” de Il Sole 24 Ore, “Art Valley Firenze”, “Restauro Ferrara”, “Salone dei Beni Culturali di Venezia, “Sat Expo Vicenza”, “Culturalia Roma”. Nel 2012 si è aggiudicata il “Premio Stella del Merito” per l’impegno profuso da Italica TV in ambito culturale, nel 2014 le viene conferito il “1° Premio Donna Comunicazione Web” nella XV Edizione della manifestazione patrocinata da Bayer.
Cinzia, innanzitutto ci spieghi cos’è Italica TV?
ItalicaTV è un videoportale che intende valorizzare arte, cultura e paesaggio italiano. Un contenitore specializzato ma non monotematico che si occupa di mostre ed eventi, musei e siti archeologici, paesaggi e luoghi, in particolare alla loro valorizzazione che sia però anche tutela. Soprattutto ci interessano quelli meno noti ma non per questo meno suggestivi. Essendo sul web, ItalicaTV è visibile da chiunque abbia una connessione internet. L’obiettivo primario è quello di far conoscere il Paese più bello al mondo: l’Italia. Soprattutto agli italiani stessi. Siamo molto attenti alla qualità dei filmati e dei contenuti interamente prodotti da noi e che sono sempre votati alla positività, alla valorizzazione delle eccellenze. Per scelta, rivolgendoci ad un target culturalmente medio alto, abbiamo deciso di non accettare banner o pop-up pubblicitari ma solo bill-board di apertura dei filmati stessi. L’idea è quella di non “fare pubblicità” ma comunicazione il più etica ed il meno invasiva possibile.
Com’è andata in questi due mesi di lockdown?
Purtroppo non abbiamo potuto seguire nessuna nuova produzione video, ma abbiamo colto l’occasione per riordinare tutto l’archivio e per montare una serie di filmati girati appena prima del blocco totale. Abbiamo avuto un buon seguito, sia sul videoportale che sulle piattaforme social dove siamo presenti, proponendo filmati di buona qualità dedicati ad arte, cultura e grandi mostre.
Sempre più usufruiamo di contenuti artistici su piattaforme digitali, come vedi il futuro?
L’emergenza attuale ha costretto molti ad accorgersi che il mondo digitale esiste da vent’anni ed il resto del mondo lo utilizza già da parecchio. Stranamente l’Italia, Paese che da sempre ha puntato sul proprio ingegno e creatività, nel campo della comunicazione sul digitale è rimasta notevolmente indietro. Mi auguro che il mondo della cultura sfrutti questa occasione per cogliere finalmente l’occasione per approfondire tutte le possibilità che le nuove tecnologie oggi ci offrono. In questo periodo ho visto molto entusiasmo, ma anche molto dilettantismo ed approssimazione. Manca quasi totalmente il concetto ed il ruolo della comunicazione. Non si può pensare che basti essere sul digitale per essere seguiti. Occorre pensare ai contenuti ed alla qualità di ciò che si propone: ogni media ha un suo linguaggio specifico, così come è importante definire il pubblico al quale ci si vuole rivolgere. C’è stata una iper offerta ma spesso fatta con filmati di pessima qualità o telefonini traballanti, messi in verticale e con audio pressoché inascoltabile. Per il futuro spero si capisca che occorre pensare alla figura di esperti della comunicazione che affianchino gli esperti scientifici mentre invece è il tema più trascurato… fino ad ora è stato considerato un optional.
A quali progetti attualmente state lavorando?
Da tempo ci occupiamo anche di tutte le nuove tecnologie digitali (realtà aumentata e virtuale, installazioni interattive, ambienti immersivi, videomapping, visori VR…) per poter offrire consulenza e servizi sempre più completi. Parallelamente nel cassetto ci sono una serie di progetti in ambito culturale e turistico che sono in attesa di trovare sponsor e vedere la luce…
Conversazione con Giuseppe Pino, Owner & Founder Pino Management & Partners
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