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PIERANGELO CONTE: “La musica come sempre ci salverà!”

Le nostre interviste al tempo del coronavirus

Pierangelo Conte è da settembre 2014 il coordinatore artistico della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino. Nato a Treviso nel 1967, si è diplomato in Composizione con Mansueto Viezzer, in Musica corale e Direzione di coro, in Musica elettronica con Alvise Vidolin (con il massimo dei voti) al Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia, dove ha seguito i corsi di Musica liturgica prepolifonica tenuti da Padre Pellegrino Ernetti. Si è laureato in Lettere all’Università Ca’ Foscari di Venezia sotto la guida di Giovanni Morelli e di Alvise Vidolin con una tesi di laurea incentrata su Risonanze erranti di Luigi Nono, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Ha frequentato master e stage sul live electronics, sulla direzione di coro e sulla direzione d’orchestra. Si è dedicato alla composizione, all’attività concertistica e musicologica; in qualità di critico musicale ha collaborato con mensili e quotidiani. Ha collaborato con Sonopolis (progetto del Teatro La Fenice dedicato alla musica contemporanea), Asolo Musica, Salv.a.t.i. e con la Fondazione «Giorgio Cini» per l’Accademia Musicale di San Giorgio, orchestra della quale è stato coordinatore artistico-organizzativo dal 1999 al 2002 e con la quale ha realizzato tournée, vari progetti concertistici (tra questi il ciclo «Mozart Siparietto» in collaborazione con il Teatro La Fenice ed una produzione nell’ambito del Festival di Salisburgo 2001) ed importanti collaborazioni (Sommerakademie di Salisburgo). Ha operato nell’ambito delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, occupandosi della segreteria artistica della manifestazione e ricoprendo il ruolo di collaboratore artistico per l’opera. Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Centro Musicale Malipiero in quanto rappresentante del Comune di Venezia, nel 2008 e nel 2009 ha insegnato nell’ambito dei master di «Gestione e organizzazione dello spettacolo dal vivo» organizzati dal Conservatorio di Adria. Negli anni accademici compresi tra il 2009 ed il 2014 è stato docente a contratto nel Corso di Laurea in Tecniche artistiche e dello spettacolo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia per un corso dal titolo «Teoria e pratiche della direzione artistica del teatro musicale». Dal 1997 ha collaborato regolarmente con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia nell’ambito delle attività della direzione marketing e comunicazione. A partire dal 2002, dopo aver ricoperto l’incarico di assistente alla direzione artistica per Medea, opera-video di Adriano Guarnieri rappresentata in prima assoluta al PalaFenice (Premio «Abbiati» 2003), ha collaborato con la direzione artistica in qualità di assistente del direttore artistico e di consulente occupandosi di ricerca, di studi musicali e di drammaturgia nonché degli aspetti musicologici e musicali connessi alla realizzazione dell’attività programmata dalla Fondazione. Da settembre 2005 ad agosto 2014 ha ricoperto il ruolo di segretario artistico della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.

 

Pierangelo, tutto fermo ormai da più di due mesi. Oltre ai decreti, ordinanze, provvedimenti, come si rimetterà in moto, quando si potrà, la macchina teatrale del Maggio Musicale Fiorentino? La vostra un’azienda a tutti gli effetti!

La macchina desidera ripartire quanto prima: questo è quanto raccolgo dai confronti giornalieri con i colleghi; certamente desidera ripartire in piena sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico, quando sarà permesso. Abbiamo partecipato alla stesura di diversi documenti nei quali si fa riferimento tra le altre cose alla ricorrente sanificazione dei locali, alle distanze di sicurezza, all’utilizzo di guanti e mascherine ove possibile. Sono convinto che come sempre ci salverà la musica: il repertorio è talmente vasto e articolato e ci offre tantissime possibilità; penso al repertorio barocco e preclassico ma anche a quello contemporaneo: in particolare il sovrintendente Pereira ha pensato di commissionare a compositori di tutto il mondo brani per questo tempo da realizzarsi proprio in questo tempo, quindi con tutte le limitazioni straordinarie a cui siamo costretti.

Veniamo un po’ al dietro le quinte: cosa comporta a livello amministrativo e gestionale un blocco attività così prolungato. Mi riferisco, in particolare, ad abbonamenti, biglietti già venduti, spettacoli già budgetizzati ma che non sono andati in scena. Quali linee generali avete adottato per gestire una situazione così complessa?

Questo blocco è preoccupante sotto molti punti di vista. Il mio pensiero va soprattutto al punto di vista artistico: il suono di un’orchestra e di un coro si costruisce nella pratica quotidiana, insieme. Prolungando questo blocco si rischia di perdere proprio quello che in tanto tempo si è raggiunto. Sotto un profilo generale stiamo cercando di ricalendarizzare quanto più possibile le produzioni non andate in scena in questo periodo, mantenendo e spostando nel tempo quindi gli impegni presi nei confronti degli artisti coinvolti e del pubblico che aveva acquistato abbonamenti e biglietti.

Nel futuro immediato, cosa ti preoccupa di più: il pubblico da riconquistare, perché forse avrà timore, quando e come si potrà, a ritornare in sala, oppure di più il rapporto con maestranze e artisti, dove ci saranno tanti problemi da risolvere…

In questo momento tutte le mie energie sono rivolte alla ripartenza: abbiamo lavorato a progetti e ad idee che non vedo l’ora di iniziare a tradurre in realtà insieme alla partecipazione di tutti, maestranze, artisti e pubblico. Penso moltissimi non vedano l’ora di tornare in teatro. Ci saranno tanti problemi certamente ma, con l’aiuto di tutti, li risolveremo ad uno ad uno.

E nella programmazione, secondo te, cosa cambierà: si ritornerà a fare spettacolo come prima?

Penso che questa esperienza lascerà il segno. Mi aspetto che la programmazione artistica si affermi con un ruolo sociale primario. Penso che la musica, l’arte in generale, costituisca un bisogno fondamentale delle persone e che da questo bisognerà ripartire insieme.

Conversazione con Giuseppe Pino, Owner & Founder Pino Management & Partners

 

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