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PROFESSIONISTI DEL CONSULTING OPERATION

Mestiere  in profonda trasformazione e veloce cambiamento

Gli tsunami –declinati al plurale, perché sono stati più di uno- provocati dalle grandi crisi internazionali e dal lunghissimo periodo di recessione italiana non hanno lasciato indenni tanti operatori finanziari e professionisti del mercato.

In modo particolare,  quelli che hanno sofferto di più, ovviamente sono stati i meno strutturati e sottodimensionati, quelli deboli ed a basso margine di programmazione di attività, spesso con una mission non sempre definita in origine.

Molti di questi,  peraltro, non sono nemmeno riusciti ad adattarsi alle repentine “evoluzioni dei mercati” e, non tanto, come erroneamente talvolta si sente dire, alla “mancanza dei mercati”.

Altrettanto -può apparire allo stesso tempo singolare- vedere chi, sicuramente più attrezzato ad affrontare “scossoni di mercato”, sia stato ugualmente travolto; in questo caso, a differenza, spesso avendo sottovalutato cambiamenti epocali.

Proprio per questo –oggi- e per non ricadere in errori del passato, puntare su strategie di lungo periodo, aumentando compbusiness-planetenze trasversali ed esperienze multidisciplinari contribuirà da un lato a supportare ed accrescere dinamiche di competitività sempre più efficienti, dall’altro a perimetrare e rigenerare ambiti operation all’interno dei quali potranno innestarsi specifiche competenze specialistiche.

Oggi il professionista non può più “vendere” servizi preconfezionati, deve stare sempre “vicino” al cliente, proporgli soluzioni calibrate alle reali e contingenti necessità ed allo stesso tempo in grado di dare risultati veloci.

Ad esempio sono mutate anche le modalità con le quali si affrontano non solo crisi aziendali, piani strategici di rilancio, acquisizione di nuove quote di mercato, processi d’ internazionalizzazione; per certo tutte le operazioni di finanza straordinaria, in modo particolare con l’impiego ed utilizzo della leva del private equity e venture capital.

Il  consulting operation, infatti, già nell’ultimo quinquennio ha fatto registrare un aumento e crescita di ben oltre un 30%  ed, all’interno del trend, un altro dato in prospettiva sta emergendo in modo netto: raddoppio dei servizi tecnico-professionali (redazione di information memorandum, due diligence, patti parasociali, etc.etc.) da una parte, dall’altra la necessità di consulenti che parlino bene le lingue della globalizzazione e dell’impresa 4.0 .

Esiste poi –purtroppo- una “consulenza di necessità” [casi di emergenza] ed una “consulenza di prossimità”, quest’ultima capace anche con strumenti innovativi (in verità con vent’anni di vita a livello europeo, ma oggi impiegatissimi anche in Italia) come ad esempio la temporary management o l’advisory consulting per meglio accogliere istanze ed esigenze di Proprietà, CdA,  ATI (Associazioni Temporanee d’Impresa), Consorzi, e le più variegate forme di aggregazione imprenditoriale che un professionista è chiamato ad assistere in tempi correnti.

A plasmare e modellare tutto interviene quasi sempre –ormai è una costante- una “consulenza d’investimento”: di corporate finance, prettamente “tailor made”, connotata da specifiche attività specializzate e competenze trasversali in materia finanziaria e societaria.supply

Infatti, oggi, i servizi di consulenza tendono sempre più a rispondere ad accresciute complessità aggregando per l’appunto competenze e proponendo alla clientela un’offerta integrata: di business planning, amministrativa, finanziaria, fiscale e legale; solo per evidenziare le principali aree d’intervento .

Ecco perché il consulting operation dovrà sempre più rispondere a logiche di rete e network fra professionisti.

Come bisogna fugare un luogo comune: vedere la consulenza come un lusso che soltanto pochi si possono permettere.

Ebbene non è così, i servizi professionali sono alla portata anche delle Pmi e proprio Studi di Management & Consulting come il nostro, accorpando ed integrando diverse discipline della consulenza, riescono a soddisfare anche esigenze di aziende importanti.

Talvolta competendo con successo su medi e grandi player di settore, spesso coinvolgendoli in partnership su progetti più grandi, qualche altra volta da loro interpellati e chiamati dove si conservano competenze specialistiche. Nel nostro caso, in particolare, cultura e banche.

[Giuseppe Pino, Owner & Founder della “Pino Management & Consulting Studio”]

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