Le nostre interviste al tempo del coronavirus
Silvia Casarin Rizzolo è una Direttrice d’Orchestra italiana. Studia e si forma al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Nel 1996 si diploma in pianoforte sotto la guida del M°Giorgio Vianello conseguendo il massimo dei voti e la lode. Prosegue gli studi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano diplomandosi brillantemente in Direzione d’Orchestra e Composizione con due anni di anticipo sul previsto corso accademico. Dal 1996 al 1998 studia Direzione con il M°Piero Bellugi, frequentando i suoi corsi di Alto Perfezionamento a Firenze. Nel 1998 vince la Borsa di Studio “Premio La Speranza”, che le ha aperto le porte del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 2000 incontra il M° Claudio Abbado a Ferrara per la produzione di “Così Fan Tutte” di Mozart e da allora inizia con il Maestro un’attività di studio e collaborazione, che continuerà poi a Berlino per la “Grosse Messe K 427” di Mozart e in seguito a Salisburgo per la produzione di “Simon Boccanegra” di Verdi. Nel 2003 durante una tournée della “Israel Philarmonic Orchestra”, il M° Zubin Metha la invita a collaborare con lui nelle due produzioni di “Otello” di Verdi e “Nozze di Figaro” di Mozart al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Silvia Casarin Rizzolo vanta diversi primati. Il 2004 vede il suo debutto negli Stati Uniti a New York con “Madama Butterfly “: è la prima Direttrice d’Orchestra italiana a dirigere in America, al “Di Capo Opera Theatre” di New York e poi in tournée in altri quattro stati USA con successo di pubblico e critica. Viene invitata nuovamente in America a dirigere “Tosca” e l’anno seguente “Traviata”. Nell’agosto 2015 è la prima Direttrice italiana a dirigere la IX Sinfonia di Beethoven in Italia, inaugurando il “Festival di Taormina”, evento che le permette nel Novembre 2015 di ricevere il “Premio Eccellenza Donna 2015” conferito da Confcommercio e Confartigianato. Da novembre 2017 incomincia la prima collaborazione continuativa con il Teatro La Fenice di Venezia per il progetto “Fenice Educational”, che porterà l’Orchestra nelle scuole delle città metropolitana. È la prima direttrice donna invitata a dirigere l’Orchestra del Teatro dalla sua fondazione ai giorni nostri. È fondatrice e direttrice artistica della “ChamberOrchestra4U”, la prima orchestra che nasce in Italia come esclusivo strumento di beneficenza a supporto delle Onlus e delle associazioni no profit; in un “Nuovo Calendario Umanitario” che sensibilizzi e celebri le giornate ONU più significative. Debutta infatti a Milano l’11 Ottobre nel 2015, realizzando il primo concerto Italiano per la “Giornata ONU Mondiale della Bambina”, a sostegno della Campagna Internazionale “Because I am a Girl“ di Michelle Obama: organizzata da “Plan International” per sensibilizzare l’istruzione delle bambine e prosegue con il primo concerto Italiano contro le MGF (Mutilazioni genitali femminili) a sostegno di “Pangea Onlus”. È fondatrice e direttrice artistica e musicale del “Premio Elena Cornaro”, istituito per ricordare la parità di genere, diritti umani, la cultura al servizio del sociale che onora e riporta al giusto posto degli allori la prima donna laureata della storia. Un primato tutto italiano nel mondo: la veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, laureata in Filosofia all’Università di Padova nel 1678. Ha diretto molte Orchestre italiane e straniere. Il suo repertorio include Sinfonico, Opera, Sacra, Barocca e Balletto Classico. Ha vissuto in molte città, ma ha un rapporto particolare dal 2004 con New York, dove nella primavera 2021 ritornerà per dirigere al “New York City Opera”.
Silvia, i Teatri allora riaprono il prossimo 15 giugno. Cosa ne pensi?
La riapertura dei teatri è una farsa, un modo pure poco elegante di smettere di pagare la cassa integrazione, cioè a scarica barile. Come a dire fine dei bonus, ora potete riprendere a lavorare. Sì, ma come e dove? Beh! Non possiamo chiedere troppo ora, non vi pare?
Da sempre le attività didattiche nella musica sono una “cenerentola” nelle politiche culturali del Paese. Cosa veramente servirebbe per cambiare registro?
Penso che, se uno non sa fare, perlomeno potrebbe copiare. In Germania, in Francia, in Austria, giusto per citare solo tre dei tanti Paesi Europei che hanno una vivacissima vita culturale, le sovvenzioni statali stanziate annualmente per la cultura sono il triplo rispetto a quelle italiane. Senza considerare, tra l’altro, che sono anche di più numericamente. Si contino, ad esempio, le 60 orchestra tedesche. Questo è ciò che servirebbe all’Italia: investire veramente nell’arte e nella cultura. È stato già ampiamente dimostrato quanto ogni euro investito in cultura quali ritorni genera in termini economici. E, mi piace sottolineare, ancor più in termini di benessere sociale.
E le orchestre italiane?
Fanno quello che possono in questa giungla di indifferenza impudica verso l’arte.
Preferisci essere chiamata Direttore o Direttrice d’Orchestra? In una professione quasi tutta al maschile…
Sono innamorata della mia Patria, della mia Regione, il Veneto, della mia Città di Venezia, della lingua italiana che ha un femminile e un maschile. Ed anche del mio essere donna! Per cui, da donna, uso il femminile, se non lo facessi avrei seri problemi linguistici e forse anche sessuali. Oltretutto trovo che “Maestra” suoni così dolce ed elegante. E non certo per il rimando a quella delle elementari, importante anch’essa, bensì, per l’assonanza con un’altra bellissima parola femminile: la “maestria”.
Conversazione con Giuseppe Pino, Owner & Founder Pino Management & Partners
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